| ho deciso di creare una nuova discussione per la seconda parte perchè mi sembra che scriverla in mezzo agli altri commenti crei confusione ....
Nella tua carriera hai bruciato le tappe:a 7 anni hai cominciato a pattinare e a 11 eri già ospite del galà dei mondiali di Losanna 97.Come hai cominciato a pattinare? è stata una scelta tua o della tua famiglia?
S:é stata una mia scelta,ma in realtà non ho scoperto io il pattinaggio:mia madre ne è sempre stata un pò appassionata,ma da brava mamma ha sempre voluto che i suoi figli provassero tante cose diverse:Così un giorno ha proposto a mia sorella maggiore di scegliere se provare a pattinare oppure ballare o suonare il piano.Mia sorella decise di pattinare ed io,andando a vedere i suoi allenamenti,ho cominciato ad amare davvero questo sport,anche perchè in quegli anni potevo apprezzare non solo i salti ma anche la grande personalità,il carisma,dei grandi pattinatori degli anni 90. Mi ricordo che in casa mi nascondevo e cercavo di imitare quei grandi campioni: un giorno però mia madre mi scoprì e così le confessai la mia intenzione di fare pattinaggio artistico. Per mia madre è stato uno choc,poichè aveva un'immagine stereotipata del pattinaggio artistico come di uno sport per bambine.così mi disse che se volevo pattinare avrei dovuto giocare ad hockey. Io però le tenni testa e supportato da mio padre alla fine la spuntai. Ricordo che il primo giorno che sono andato a pattinare sono entrato in pista senza nessuno che mi aiutasse o tenesse per mano:mi sono subito diretto al centro della pista e una volta lì ho immediatamente pensato" Ok.questo sono io,questo fa per me! Sono pronto!".Sin dall'inizio ho capito che volevo essere al centro dell'attenzione,che volevo esibirmi:io non sono come quelle persone che preferiscono defilarsi e fare le proprie cose senza essere notati:
Infatti mentre pattini sembra che tu e la musica abbiate un legame speciale e che tu sia sollevato dal ghiaccio,quasi non lo toccassi neppure.....
S: In effetti è così: la mia coreografa Salomè Brunner è stata fondamentale nella mia carriera,visto che lavoriamo insieme da 15 anni e continuiamo a farlo. Lei mi ha davvero insegnato ad ascoltare la musica,anche perchè ognuno di noi sente la musica in maniera diversa:mi ha insegnato un altro modo di ascoltare la musica e mi ha reso più cosciente di quello che ascolto,probabilmente perchè è una grande coreografa e ha molta esperienza: Tuttavia non mi ha mai detto "tu devi fare così" ma mi ha semplicemente reso più consapevole delle mie scelte.Questo è stato il suo grande insegnamento ed io ne ho fatt tesoro per i miei programmi.
Dunque è molto importante creare un legame tra te e la musica....
S: certo è fondamentale,perchè se non ascolti la musica ma esegui solo i movimenti che qualcuno ti ha detto di fare,puoi anche eseguire dei movimenti spendidi,di cui tuttavia non comprenderai pienamente il loro significato sulla musica:la musica è la prima cosa.Devi sentirla dentro di te.
nella tua ormai lunga carriera hai gareggiato sia con il sistema "6.0" sia con il nuovo sistema a tutt'oggi vigente:quale pensi sia il migliore?
S:sotto alcuni aspetti il pattinaggio è notevolmente migliorato e oggi i pattinatori devono essere molto rapidi,cambiare molte posizioni,avere una grande varietà di transitions : sono diventati anche molto più atletici,molto più preparati fisicamnete che in passato.tuttavia il pubblico prima si entusiasmava di più,ad esempio per delle belle trottole dalla posizione semplice ma eseguite ad altissima velocità.Dunque siamo diventati più atletici ma meno carismatici e questo è un spetto un pò triste del nuovo sistema di punteggio,perchè anche se l'ISU sta ancora cercando la soluzione migliore al riguardo,le regole attuali penalizzano quei pattinatori che nonostante abbiano personalità non hanno salti,a vantaggio di pattinatori senza carisma ma con salti,che come si sa servono a fare più punti. Probabilmente o almeno spero,in futuro si cambierà,perchè il pubblico vuole vedere qualcosa di magico e abbiamo bisogno di questo nel nostro sport.Il pattinaggio non è fatto solo di difficoltà tecniche ,anche perchè non credo che si possa calcolare con certezza la difficolttà di un elemento. Ciò che amavo davvero del sistema precedente era che rappresentava la realtà del pattinaggio. Una persona preferisce questo pattinatore ed una'latra quel pattinatore:questo è il pattinaggio.quando vai ad una mostra di quadri ad alcuni piace questo dipinto ad alri un'altro dipinto,e questo è ciò che rende l'arte così speciale. Questo è il motivo per cui vai alla mostra:è chiaro che devi sapere cosa sia meglio e cosa no,ma ci vai soprattutto per le emozioni che ne ricevi.
Dunque speri che si possa tornare al "6.0"?
S: NON so se possiamo tornare al 6.0,ma almeno andare nella direzione di liberare il pattinatore per la parte artistica.Non so cosa sia possibie fare,ma ad esempio nello short program si potrebbe dare maggior risalto all'esecuzione degli elementi tecnici,senza dare la stessa importanza all'interpretazione della musica.Viceversa,nel programma libero,che oggi non è più tale ,visto che devi fare specifici salti e specifiche trottole,si potrebbe lasciare completa libertà,senza preoccuparsi dei livelli.Dunque non dico che un sistema sia migliore dell'altro:mi limito a guardare quanto abbiamo ora e spero si faccia qualcosa.
ripensando alla tua carriera hai qualche rimpianto in relazione a qualche gara?
S.: No,non ho alcun rimpianto,poichè tutto quello che è successo nella mia vita ha avuto una ragione.In gara si devono accettare i risultati:ognuno fa del proprio meglio,se poi ci sono pattinatori migliori devi accettarlo,tornare a casa e lavorare,fare il tuo mestiere.Quindi non ho rimpianti e questo è il motivo per cui non voglio tornare a gareggiare,perchè ho realizzato il mio sogno.
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