Prego
VERONA, SETTEMBRE 2013
VIDEO:VideoTRADUZIONE IN ITALIANO:Wow... è un bel posto in cui lavorare! Miglior ufficio di sempre...
Ci parli dei nuovi programmi?Come saprete, probabilmente, pattinerò sull'aria di Escamillo, da "Carmen", e "Ave Maria" di Schubert. Ho lavorato con Salomé [Brunner] su entrambi i programmi. Pattinare su "Carmen" è stata una mia idea. Alcuni mesi fa a tutti i pattinatori è stata data una lista dei brani che avrebbero suonato in Arena, e potevamo dire quale avremmo scelto. Io avevo "Carmen" e un altro pezzo come preferiti, ma purtroppo l'altro pezzo non sarà eseguito domani. Perciò hanno cercato un altro pezzo per me, e mi hanno suggerito l'"Ave Maria". All'inizio ho pensato: "L'hanno già pattinata tutti... sarò l'ennesimo a portare sul ghiaccio l' 'Ave Maria'!" Ma credo che con Salomé siamo riusciti a dimenticare tutto ciò che avevamo visto prima e ad immergerci nella musica. Ho accettato di farla, perché è un luogo speciale, con musica dal vivo, un'orchestra, grandi cantanti, questo crea una dimensione diversa, per me è una grande occasione poter fare l'"Ave Maria" qui. Non chiederei mai ai miei allievi di pattinarla, io stesso non avrei mai pensato di farlo, ma in questa particolare occasione è una grande opportunità, non vedo l'ora di pattinare questo programma. All'inizio ci sarà un angelo che scenderà dall'Arena, come se mi trasmettesse forza dal cielo – da un angelo all'altro [risate] Escamillo è il torero, combatterò con un toro. Abbiamo immaginato, con Salomé, che ci sia un toro di fronte a me, all'inizio del programma devo combattere contro di lui. Il primo tentativo non riesce – non so se abbiate mai visto una corrida, ma in Portogallo funziona così, mi sono ispirato alle corride portoghesi: all'inizio il torero si mette di fronte al toro e lo provoca., ma a volte il toro non è pronto, e il torero deve tornare indietro e ricominciare. Quindi, al primo colpo non ci riesco, poi provo di nuovo e riesco a colpirlo – tutti nel villaggio celebrano la mia vittoria, ed è così che conquisto Carmen, la seduco perché sono così forte, sono un grande torero... [risate] questa è la storia del programma. Mi piace molto pattinarlo, è un pezzo lungo, cinque minuti e qualcosa, ma penso che sarà bellissimo...
Adoro "Carmen"...Anch'io, "Carmen" è stata la prima opera che ho visto, quando avevo forse 12 anni, con Peter [Grütter].
Avrai un costume verde?Verde?
Hanno fatto vedere i bozzetti dei costumi.No no!
Anche "Carmen" è molto popolare.No, non quanto "Ave Maria"... Perché? Forse perché le uniche versioni che ho amato davvero sono state quelle di Katarina [Witt], Tessa e Scott... c'era ancora spazio per un uomo per farla! Non lo so...
Pattinerai questi programmi anche nei prossimi spettacoli?Vedremo!
Hai già un'idea di cosa porterai in Russia?Non ancora, no. E' il 16 di novembre, perciò ho ancora un po' di tempo per pensare a quali programmi voglio pattinare.
Ci dici qualcosa di "A Chorus Line"?"Chorus Line" è stato coreografato nella primavera duemila e....
Dodici.Dodici. Grazie. [risate]
Lei è la mia encoclopedia. La mia Wikipedia! [risate] E' il tuo nuovo nome: Lambiel Wikipedia.
Nella primavera del 2012 ho lavorato con Octavio de la Roza, primo ballerino di Béjart . Perché ho lavorato con lui? Sono andato a vedere uno dei suoi spettacoli, "Tango amore", e mi è davvero piaciuto... era molto semplice, la mis ensemble... la mis ensemble? Come si dice in inglese?
La mis ensemble?In inglese? No. [risate]
Non sono il tuo traduttore!Dai, Wikipedia!... la mis ensemble! [risate]
Ok, la mis ensemble era molto semplice, ma molto efficiente. Non mi piace quando ci sono molti oggetti di scena sul ghiaccio. Lui non ne usava nel suo spettacolo: il personaggio, il feeling con la musica, ciò che faceva, tutto era appropriato, mi sembrava giusto, ho pensato che sarebbe stato interessante lavorare con lui per il pattinaggio, perché avrebbe avuto una visione nuova per me. Sono andato a congratularmi con lui alla fine dello spettacolo... non lo conoscevo, gli ho chiesto se potevamo andare a prenderci un drink una volta e parlare, un approccio molto semplice. E' un ragazzo molto gentile, mi ha presentato tutta la compagnia di danza, mi sono sentito molto a mio agio e ho chiesto se avrebbe voluto lavorare con me. Lui ha detto: "Sì, certo! Su che musica?" - così abbiamo cominciato a cercare una musica. Avevamo moltissime idee. Non ho mai fatto musical prima d'ora, lui ha proposto quest'idea di "Chorus Line", non conoscevo questo musical, non avevo mai visto lo spettacolo, o film tratti da "Chorus Line", ma l'ho trovato molto interessante, perché racconta la vita di un ballerino. Vai da un'audizione all'altra, provando a "sedurre" i produttori, i coreografi, provando ad essere il migliore: il miglior ballerino, il miglior pattinatore... mi sono innamorato di questo personaggio. Tutti hanno una storia, tutti hanno lavorato un sacco, hanno dato tutta la loro vita per quella performance, per questa vita [indicando il ghiaccio] – ma solo uno potrà unirsi alla compagnia, fra migliaia di ballerini. Forse nel pattinaggio non abbiamo questo tipo di audizioni, ma abbiamo le gare, è tutto molto competitivo, dobbiamo gareggiare l'uno contro l'altro, ognuno con la propria personalità. In questo programma volevo mostrare come sarei stato se fossi un ballerino. Mi piace che all'inizio ci sia la voce dell'insegnante che fa la lezione [di danza], e io la seguo. C'è tutto il corso di danza, siamo stressatissimi perché lui da così tante istruzioni, consigli, ci guardiamo l'un l'altro pensando: "Ok, dobbiamo fare tutto bene," eccetera. Ma alla fine sono a mio agio, sono sul palcoscenico, ho successo. E' una storia a lieto fine!
Devi seguire una dieta particolare, per fare questo sport?Vorrei! Vorrei riuscirci, ma mi piace troppo il gelato! Ieri sera con Marvin [Smith] abbiamo cenato in hotel, e dopo cena ho detto: "Ho una voglia di gelato..."
Cioccolato?No, frutti di bosco e "fine del mondo"! La fin du monde! Buonissimo...
Cerco di restare in forma, è molto importante, ma mi alleno un sacco perciò ho bisogno di molti zuccheri. Sono una persona molto tesa, penso di avere davvero bisogno di zuccheri. Ma ho smesso di bere Coca Cola, [risate] perché ne bevevo un sacco! Quest'estate ho fatto un controllo con un medico ad Oberstdorf, ha fatto alcuni test sul mio corpo e ha detto che per le mie articolazioni sarebbe meglio non berla. Niente più Coca Cola per me! Penso di averne bevuta una dalle prove estive ad Oberstdorf.
Hai coreografato per Florent Amodio.Sì, qualche tempo fa, abbiamo fatto il programma corto in maggio, "La Cumparsita."
Comincia con "Por una cabeza", non so se conosciate questa musica. "Por una cabeza" è la prima parte
Dal film "Scent of a Woman"?[canta il tema]
Questa è la parte in cui ha la combinazione e il triplo axel, e poi c'è "La Cumparsita."
Perché ho pensato ad un tango per lui? Perché... penso che abbia il potenziale per fare qualcosa di molto carismatico, molto forte, molto "macho", ho provato a spingerlo un po' oltre a ciò che ha sempre fatto negli anni precedenti, per vedere il suo potenziale.
[musica di cellulare, risate] Scusa!No problem, sta bene con l'opera!
Volevo che andasse un po' oltre. Amo la sua personalità, il suo carisma, penso che abbia un grande potenziale, per questo ho davvero lavoratu sul: "devi fare qualcosa di diverso."
Vedremo. Penso che fosse spaventato il primo giorno, perché gli chiedevo cose un po' diverse, ma il secondo giorno era già nel personaggio. Ma è stato in maggio, è passato del tempo, spero di poter controllare il suo programma ancora, prima dell'inizio dei Grand Prix. Ma non so quando, forse dovrò andare a Parigi. Vedremo.
Ci hai cantato "Scent of a Woman"... avevi preparato qualche canzone per oggi?Oggi? [risate] No, venite la prossima settimana a Winterthur per "Rock Circus"!
Vuoi parlarci di Das Zelt? Abbiamo già fatto probabilmente una ventina di spettacoli, con "Rock Circus", e ce ne sono altri dieci, fino a dicembre. E' stato un grande progetto per me, ho lavorato con un attore – il ragazzo che ha scritto il testo è un attore e mi ha dato anche lezioni di recitazione. E' stato davvero utile, perché all'inizio non mi sentivo a mio agio col tedesco, devo presentare lo spettacolo in tedesco, è complicato: non sono mai stato sul pacoscenico, non ho mai parlato, è molto diverso, e in tedesco, nemmeno nella mia lingua... perciò è servito molto, una settimana di lezioni di recitazione, e lo rifaremo prima di Winterthur, lo vedrò di nuovo, facciamo lezioni regolarmente per aggiornare e mantenere fresco lo spettacolo. Ciò che è importante è... non ho nessun numero circense, ma sono il presentatore dello spettacolo, devo essere fresco, introduco tutti i numeri, tutti gli artisti e i musicisti. E devo anche cantare, perciò devo essere in forma con la voce!
Lo farete anche in francese?Mi hanno chiesto, credo che lo faremo in francese, ma penso che il problema sia... non si può tradurre - alcune delle espressioni che faccio, alcune parti comiche della sceneggiatura non funzionerebbero con la traduzione letterale, perciò dovremmo probabilmente fare dei cambiamenti. L'idea è quella, perché si spostano nella parte della Svizzera francese, perciò cercheremo di adattarlo, se andiamo.
Non siete ancora sicuri?No, perché la Svizzera francese è sempre all'inizio dell'anno, e all'inizio dell'anno io mi preparo per "Art on Ice".
Hai due personaggi. Quale preferisci? Il direttore del circo o la rock star?Penso di preferire la rock star! [risate] Mi sento più rock star! Il direttore del circo mi piace molto come personaggio, solo che è così rigido... devo essere solido, sono il capo. Ma io non mi sento direttore per niente, sono un bambino, un matto! E' divertente cambiare, nello spettacolo, quando cambio gli abiti, è tipo [gesto di liberazione, risate], un cambiamento enorme, mi sveglio e sono un uomo diverso, comincia uno spettacolo nuovo. Mi piace davvero quel cambiamento.
Il tuo programma "Paint it Black" è stato una sorta di preparazione a "Rock Circus"?No, assolutamente. Pensavamo a "Paint it Black" già molto prima
... puoi parlare a voce più alta?[in falsetto] Pensavamo a "Paint it Black" già molto prima [risate]... molto prima che mi chiedessero di presentare "Rock Circus". Sì... non so perché ho scelto i Rolling Stones... un giorno sono andato da Salomé e lo ho detto: "voglio pattinare i Rolling Stones!"
E lei: ".... Rolling cosa??" [risate] "Rolling Stones..." "Che musica..?" "Paint it Black". All'inizio non ne era entusiasta, ma poi abbiamo cominciato a lavorarci sul ghiaccio, e [le è piaciuta].
Le piace provare cose nuove, ma penso che non conoscesse davvero i Rolling Stones prima. E nemmeno io, non so perché mi sia venuta quest'idea! Probabilmente un giorno li ho sentiti alla radio e ho pensato: "mi piace, voglio pattinare questa [canzone]."- e sono andato da Salomé e le ho detto: "ecco la musica!"
A volte hai bisogno di idee spontanee, a volte funziona così.
Stéphane...
Alza la voce [risate]
Io sono "il direttore".Sì, confermo! [risate] Il direttore dell'Arena!
E si sente molto a suo agio in quel ruolo...Sì lo so.. potrebbe fare lei il direttore del circo! [risate]
Ho una domanda da parte dei fans in Russia che non sono potuti venire. Durante tutta la tua infanzia e giovinezza sei sempre stato concentrato sul pattinaggio. Ti sembra, a volte, di esserti "perso" qualcosa? Cose come andare al cinema, uscire con gli amici...No, per niente. Penso che la mia infanzia sia stata così ricca, così piena di esperienze... probabilmente ho avuto molto più di tanti altri. Il pattinaggio mi ha dato così tanto. Non è solo uno sport, è questo che rende il pattinaggio speciale. Forse, se ti concentri su uno sport esclusivamente atletico... ma col pattinaggio devi aprire la mente. Io vivevo in un paese piccolo, dove non abbiamo un palazzetto del ghiaccio, non abbiamo scuole di danza, non abbiamo spettacoli, musical... ma dovevo aprire la mente, allargare le mie vedute a 360 gradi. Dovevo curare la parte atletica, ma anche essere curioso, su tutto, spettacoli, danza, libri, moda, mi interessavo a tutto. Quando avevo sette anni e ho cominciato a pattinare, mi interessava disegnare i miei costumi, scegliere le mie musice, copiavo i pattinatori più forti, guardavo tutti i video, imploravo mia mamma di lasciarmi restare [sveglio] fino all'ultimo gruppo della competizione anche se dovevo andare a scuola il giorno dopo. No, ho avuto un'infanzia molto, molto felice. Molto felice. E mia mamma è sempre stata molto permissiva, era molto severa quando ero sul ghiaccio, se non lavoravo bene non era contenta, mi sgridava! Ma per il resto era molto permissiva, se le chiedevo di uscire con i miei amici rispondeva: "Certo che puoi. Ma sai che domani avrai gli allenamenti, e sai come andranno." Dovevo essere responsabile io per il mio lavoro.
Ma ti sgridava [quando non riuscivi a fare qualcosa sul ghiaccio]!Certo, era una "mamma di pattinatore"! [risate]
C'erano degli elementi che non riuscivi a fare?Sì. E di solito quando non riuscivo a fare qualcosa, dicevo – per esempio a Peter – "ok, se non riesco a farlo la prima volta, non sarò mai in grado di farlo." [risate] "Perciò non chiedermelo mai più." Non so se lo sapete, ma prima di Peter ho avuto un'allenatrice. Mi ha chiesto di fare... o forse non me lo ha chiesto lei, ho provato – ho visto qualcuno fare un doppio salchow e ho pensato: "sono pronto per un doppio salchow." E la prima volta che l'ho provato, l'ho fatto. Perciò era così, quando Peter mi chiedeva di provare per esempio una trottola, la provavo e se non riuscivo a farla, gli dicevo: "Non la proverò mai più. Non funziona. Non le darò una seconda opportunità, è inutile." [risate]
E come ti convincevano a lavorarci? ... Tua mamma che ti sgridava?[risate] Sì! tutto il tempo! e io che urlavo con lei! Ero un bambino tremendo... terribile.
Molte delle tue fans italiane non sono riuscite a venire per via di un incidente delle ferrovie. Però hanno le domande... ragazze?Ragazze!! Voi due!!! [risate]
Io vorrei sapere del tuo gatto.Scusa?
Il tuo gatto. Ha una "famiglia" ora o hai sempre solo lei?Ha fratelli e sorelle.. e una mamma e un papà... [risate] ma non li conosce... Sono io il suo papà, sta solo con me. E' molto... ho dovuto tagliarle il pelo...qui... [risate] perché ha il pelo molto lungo, e aveva nodi dappertutto, dappertutto! Ho dovuto tosarle le gambe... adesso ha il pelo lungo e le gambe tosate..
E' grossa?E' un gatto molto grosso, sì. E' un maine coon. E' grande, è grassa... adesso è a dieta! [risate] E la sgrido tutto il tempo perché continua a grattare la porta dove c'è il cibo. C'è sempre qualcosa nella sua ciotola, ma lei gratta la porta, perciò le dico "Ce n'è di cibo. Finisci la tua ciotola e poi ne riparliamo."
Niente più coca neanche per lei?No, basta. Finita. Non c'è più coca cola in casa.
C'è qualcosa che ti aiuta a ricordarti casa, quando sei all'estero e ne senti la mancanza?Oggigiorno... e penso che Reut sia d'accordo, oggigiorno con internet... [risate] vero? Facetime, skype, facebook, eccetera, sei sempre collegato con il mondo intero. Anche se non è comunque "casa". Quando sono a casa avrei sempre voglia di andar via, di viaggiare, perché amo viaggiare, e quando viaggio spero di poter tornare a casa presto. Vorresti sempre un po' quello che non hai – però cerco di godermi [il momento], quando sono qui non penso a come starei a casa, mi diverto in questo posto, nel momento presente.
E ti diverti un sacco anche con il tuo account instagram...Sì!!
Anche noi...A volte ho una piccola crisi... "oh, questo è un momento instagram!" Mi piace. L'ultimo post: Salomé ha un dvd di un amico, un insegnante di una compagnia di danza di Sydney, in Australia, che ha fatto questo dvd di pilates. Lo ascoltiamo tutte le volte che vado a Zurigo a lavorare con Salomé, facciamo il riscaldamento con questo dvd. E' divertente sentire la sua voce mentre dice ai suoi studenti: "questo è un esercizio di resistenza, dovete essere forti..." e noi "wohaaa, sì, siamo forti..."
Quante volte ti alleni?Tutti i giorni, tutti i giorni vado sul ghiaccio. Dipende se sono in Svizzera o no, ma se sono in Svizzera ci vado tutti i giorni. Mi piace ogni giorno andare sul ghiaccio, o allenarmi, a volte esco a correre; sai che odio la routine, è un bene che al momento la mia vita non sia per niente una routine.
Con quali giovani pattinatori ti piacerebbe lavorare?E' già nei senior, ma mi piace davvero moltissimo Kaetlyn Osmond. Amo la sua personalità. E' una dei pattinatori con cui mi piacerebbe lavorare.
In luglio hai lavorato coi giovanissimi in GiapponeE' stata una bellissima esperienza, sono rimasto molto colpito dall'educazione dei bambini. Sono molto motivati, molto intelligenti – ovviamente era una selezione, non erano tutti i pattinatori, c'è stata una selezione da parte della federazione giapponese, erano i migliori [piccoli] pattinatori del Giappone. Ma erano così educati, così motivati, ogni volta che davo un consiglio capivano immediatamente, sono così connessi a ogni minima parte del loro corpo. Per me è stato un grande piacere lavorare con loro, spero di poterlo rifare la prossima stagione, ho scoperto nuovi talenti.
Grazie!Mi sembra di capire che [i giovani, oggi] siano molto avanti tecnicamente. Cosa pensi che bisognerebbe aggiungere al sistema attuale?La libertà. Adesso ci sono così tante regole che il pattinatore deve essere un computer. Tutti quei bottoni, tutte quelle opzioni, la personalità scompare, e abbiamo solo i protocolli. Non hai nemmeno bisogno di guardare un programma, basta guardare i pdf e sai già [cosa l'atleta ha fatto.] Vista la scheda, visto il programma. Quando io lavoro con i giovani, cerco di dare loro la sensazione del pattinaggio, di cosa significa pattinare. Non hai bisogno di fare un triplo per essere felice, o soddisfatto. Puoi fare una sessione di un'ora senza neanche un salto, senza nessuna trottola, solo per sentire il vento sul viso, per fare dei bei fili interni, io mi sento come se volassi, e se immagini te stesso da qualche parte, puoi davvero, davvero creare qualcosa di diverso dall' "essere sul ghiaccio a lavorare sulla tecnica". Ovviamente la tecnica serve, devi essere capace di fare tutte quelle cose, ma allo stesso tempo devi trarre piacere da questo sport. Adesso... è molto difficile divertirsi pattinando. Con questo sistema di giudizio, è tutto molto represso.
Hai lavorato coi pattinatori Giapponesi anche in Armenia, quelli più grandi, che andranno alle Olimpiadi.Sì, ero in Armenia non ricordo quando, alcune settimane fa, con Tatsuki, Nobunari, Akiko e Satoko. E ancora, all'inizio abbiamo lavorato solo sui fili, sul "volare" sul ghiaccio. Non è pattinare, è davvero volare, segui solo la musica e vai, lasciati andare, non è solo qui [fa un movimento trattenuto] è davvero "ah" [allargando le braccia]. Voglio che provino questa sensazione, ho cercato davvero di [fargli] raggiungere il cielo, tutto, il piacere. Poi abbiamo lavorato anche ai programmi, Akiko ha dei programmi bellissimi, sia il corto che il libero. Mi hanno colpito molto. Non so se li ha già rivelati? "La vie en rose" e "Il fantasma dell'opera". Entrambi i programmi sono perfetti per lei. Tatsuki ha tenuto "Firebird", e poi ha "East of Eden" per lo short program – anche quello è molto drammatico, penso che l'abbia scelto lui, e si vede: poiché è una sua scelta molto personale, ci mette così tanta energia. Esprime se stesso. E' questo che voglio. Se sono loro a scegliere la musica, se partecipano a tutto il processo, il risultato è sempre migliore di quando il coreografo viene, mette la musica e ti dice: "fai così, fai così...." - così non è personale. Ero così felice, perché l'anno scorso ho lavorato [con Tatsuki] cercando di dargli così tanti consigli, informazioni, e penso che ora abbia "digerito" tutto, e possa davvero essere se stesso. Ne sono felice, mi fa venire la pelle d'oca.
Andrai alle Olimpiadi?Non credo, dovrò prepararmi per "Art on Ice", è molto importante per me [lavorare in quel periodo], avrò probabilmente due programmi nuovi da prepaprare e se vado a Sochi...
Canterai ancora?Non ne abbiamo ancora parlato
Ma vorresti?Se ho una bella canzone, perché no!
Con chi ti piacerebbe duettare la prossima volta? Puoi immaginare qualsiasi cantante, scegli, noi organizziamo.Davvero? [risate] Non so, sono andato allo "Zurich Openair" e ho sentito James Blake, electro singer, è incredibile, l'ho adorato. O.. non so, mi piacerebbe cantare con Paolo.
Paolo Nutini?Sì.
Hai lavorato con quasi tutti i più grandi ormai. C'è un pattinatore, del presente o del passato, con cui ti piacerebbe lavorare per fare uno spettacolo insieme?Non è più vivo, ma l'ho visto in video, il suo nome è Robert Wagenhoffer, pattinava negli anni 80. Purtroppo è morto, ma aveva un modo di pattinare molto speciale, non mi sembra vecchio, quando guardo i video, il suo stile era così all'avanguardia. Mi ha colpito tanto, dovreste guardarlo.
Altre fotografie:
http://absoluteskating.proboards.com/post/218941/threadhttp://absoluteskating.proboards.com/post/218958/threadEdited by .Anna. - 4/9/2014, 11:13